Lì ella fece fantastiche ghirlande, di ranuncoli,
ortiche, margherite, e di quei lunghi fiori purpurei...
William Shakespeare, Amleto, atto IV, scena 7
Ofelia è stato uno dei soggetti letterari preferiti dai pittori dell'Ottocento romantico. La versione del ritrattista Jules-Élie Delaunay celebra la vita, non la morte dell'eroina shakespeariana. La ragazza, adornata di fiori di campo di vari colori, coi capelli sciolti simbolo di libertà e trasgressione, non nasconde però la malinconica del suo sguardo, forse presagio funereo del suo ultimo canto.
Jules-Élie Delaunay (Nantes, 13 giugno 1828 – Parigi, 5 settembre 1891), Ophelie, 1882, Museo delle Belle Arti di Bordeaux
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