Un pomeriggio primaverile, tra la piena fioritura del giardino e le chiacchiere della villeggiatura.
Tre amiche siedono in cerchio. I capelli raccolti in trecce e chignon, gli abiti da passeggio, il grande ventaglio e la carnagione lattea dei volti raccontano della loro agiatezza. A margine giunge una contadina, con il grembiule da casa che copre la gonna e il fazzolettone rosso in testa, con viso in ombra tra sporco e abbronzatura e mani che parlano di lavoro. Anche il filo d'erba portato alla bocca sottolinea una pausa dalle fatiche del giorno.
Gioli è un macchiaiolo della prima ora che la critica definisce come un poetico e gentile illustratore delle colline pisane, di quei deliziosi e tranquilli dintorni della sua Fauglia. (Arte e storia, 1886).
Francesco Gioli (San Frediano a Settimo, 29 giugno 1846 – Firenze, 4 febbraio 1922), Fernanda Gioli e le amiche, 1885-86
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