Il tè con le amiche di Federico Zandomeneghi

 


Parigi fine '800. Nei palazzi aristocratici il rito del tè è tra gli appuntamenti più graditi dalle signorine della buona società. Le confidenze sono sussurrate, i discorsi frivoli sono accennati tra i sorrisi,  i pettegolezzi scivolano dalle labbra tra un biscotto e un sorso. La moda impone abiti scollati, guanti lunghi fino al gomito, morbide acconciature con fermagli scintillanti e nastri colorati. Orecchini di perle lumeggiano ai lobi come piccole stelle. La conversazione si fa serrata tanto da dover chiudere il ventaglio per non distrarsi. Sullo sfondo, oltre la porta, una quarta donna sta ultimando il trucco alla toeletta, prima di unirsi alle amiche. L'azzurro e il giallo accendono il dipinto che prende luce dal candore della spalle scoperte delle signorine. Al di qua del primo piano, in piedi, noi siamo accanto alla poltrona della modella di spalle. E con avidità origliamo. 

Un pastello che è un breve racconto di vita magistralmente diretto da Zandomeneghi, detto l'impressionista veneziano.

Federico Zandomeneghi (Venezia, 2 giugno 1841 – Parigi, 31 dicembre 1917), Il tè, pastello su carta, coll. priv. 

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