Il palco all'Opera di Renoir


 «il dipinto forse più felice dell'era moderna» (R. Longhi)

Il XIX secolo è il secolo della borghesia. Si celebra il trionfo della classe media, tra nuove ricchezze e ansia di affermazione sociale. 

Per il pubblico che affolla i teatri parigini l'interesse non è rivolto allo spettacolo, ma agli altri spettatori. Mimì è elegantissima nel vestito di rara morbidezza, che rivaleggia con la leggerezza impalpabile dei petali delle rose che ornano la scollatura. Ci guarda con una vaga aria interrogativa, e sorride...  forse immagina il nostro disappunto nel non riuscire a intuire i suoi pensieri. 

Il suo accompagnatore, Edmond, è il fratello del pittore. Con il binocolo scruta i palchi più in alto, dove si sta consumando qualche siparietto galante o qualche discussione politica. 

Renoir celebra il fascino della Belle Époque e restituisce l'atmosfera mondana e civettuola dell'Opera.  Secondo il letterato Hyusmann, Renoir “è il vero pittore delle giovani donne, di cui sa rendere, in quell’allegria di sole, il fiore dell’epidermide, il velluto della carne, la madreperla dell’occhio, l’eleganza della pettinatura. “

Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) , Il palco, 1874, Courtauld Gallery, Londra

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