Le ieratiche statue di borghesi di Seurat


E' domenica pomeriggio. Curiosi e villeggianti sostano sulla riva della Senna, sull'isola della Grad-Jatte, a nord-ovest di Parigi. Impiegati e famiglie, coppiette e ragazzi trascorrono le ore più liee al sole e all'aria aperta.

Ma l'occhio di Seurat astrae l'essenziale, racconta la modernità trasformandola in un corteo in  “stile egizio", in cui tutti assumono un’imponente rigidità; una parata profana e solenne che rimanda alle processioni Panatenaiche.

Seurat per far ciò raggela la naturalezza, rende i volti impassibili ma abbonda in dettagli decorativi, come cappellini, fiori e parasoli.  Zittisce tutti, placa le chiacchiere dei piccoli gruppi, e imbriglia la gestualità per renderla priva di comunicazione. 

Siamo a Parigi, ma passeggiamo tra ieratiche statue di borghesi impassibili come antichi sacerdoti egizi.

Georges-Pierre Seurat (Parigi, 2 dicembre 1859 – Gravelines, 29 marzo 1891), Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte (1883-1885), The Art Institute, Chicago




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