Un inno al progresso e alla modernità.


 

C'è tutta la Milano che vive di corsa, che sente scorrere la vita ad un'altra velocità in questo gustoso dipinto che ci fa salire sulla tramvia elettrica Milano-Gorla-Sesto-Monza Regio Parco. Assiepata come nelle moderne metropolitane, una varia umanità sfila come in una pellicola del cinema muto. Nei due piani della vettura troviamo uomini baffuti che alternano bombetta o borsalino e donne con cappelli a tesa larga che non concedono troppe confidenze. Molti sono intenti a guardare fuori dal finestrino, altri a chiacchierare tra loro.

Sotto i nostri occhi di spettatori brulica anche il marciapiede: i carabinieri a sinistra con il cappello piumato, sono indecisi se salire, mentre due o tre famigliole borghesi, con figli adolescenti, passeggiano proteggendosi con il parasole colorato.

Creata per sostituire gli Ombibus a cavalli, la tramvia elettrica entrò in vigore nel gennaio del 1901, e fu salutata come un servizio di fondamentale importanza per il territorio. Un inno al progresso, alla vivacità del quotidiano e alla modernità.

Aroldo Bonzagni (Cento, 24 settembre 1887 – Milano, 30 dicembre 1918), Un giorno di domenica ( Il tram di Monza ), 1916-17, Milano, coll. priv.

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