Le conseguenze del matrimonio

 


Tutta la famiglia è riunita nello studio dell'avvocato. A sinistra il crocchio della madre e delle zie che cicalecciano ondeggiando i cappellini e puntando i parasole, alla ricerca della soluzione. E chiedono lumi al segretario, che si sporge verso di loro. La moglie abbandonata, con il bambino in braccio, sconsolata è sulla sedia a destra. Per suo conto parla animatamente il padre. Difende l'onore della figlia e accusa senza quartiere il genero, marito fedifrago, che ha approfittato della buona fede di tutti. Sembra dire: "Ma, signor avvocato, in che mondo viviamo?".  L'assistente, da par suo, allarga le mani, impotente. L'avvocato, trincerato dietro a scrivania, guarda pensoso i danni dell'ignoranza della legge.

Il pittore Luigi Busi, in questo gustoso interno borghese di fine Ottocento, racconta con virtuoso realismo il disagio di parte della popolazione, che per ignoranza antepone il matrimonio religioso al matrimonio civile, e poi recrimina sui problemi che ne conseguono, quando certi manigoldi, dopo aver consumato e disonorato la fanciulla " mettono un paio d'ali ai piedi, e chi si è visto e si è visto, senza che la legge possa punirli"  ("Illustrazione popolare",1882). 

Luigi Busi (Bologna, 7 maggio 1837 – Bologna, 31 maggio 1884), Conseguenze di un matrimonio celebrato col solo rito religioso, 1875, coll. priv.

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