La lezione di geografia



“Ecco l’America, dice segnando col dito un punto del mappamondo, il vecchio professore di geografia; le due scolare stanno attente per sentire di quell’America, che allora non aveva ancora tanti zii milionari, ma che faceva sognare ” (Luigi Chirtani 1880).

La lezione di geografia ha l’inquadratura ravvicinata e l’ambientazione in terrazza che permette alla luce chiara e diffusa del giorno di riprendere i toni pastello tipici del Rococò. I ricchi abiti delle fanciulle e la marsina del professore brillano di seta al sole, in un'armonia zuccherosa e sognante. 

Nell'ultimo quarto dell'Ottocento, in Europa e in America, si era diffusa il gusto per la pittura d'ispirazione neo-settecentesca. A Parigi questa moda era promossa dalla politica commerciale del mercante d’arte Alphonse Goupil. A Milano, molti pittori di talento – come Gerolamo Induno, Mosè Bianchi, Eleuterio Pagliano – dipinsero un repertorio piacevole e disimpegnato, di straordinario virtuosismo pittorico. La ricca borghesia del tempo aspirava alla scalata sociale che permettesse la conquista della felicità, la libertà dei costumi, e il lusso come celebrazione del ruolo conquistato.

Eleuterio Pagliano (Casale Monferrato, 5 maggio 1826 – Milano, 5 gennaio 1903), "La lezione di geografia", 1880, Milano, Collezione Fondazione Cariplo, Gallerie d’Italia - Piazza Scala

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