Cronaca del soggiorno di Farinelli a Londra

 


Farinelli oggi è una leggenda. Nell'Ottocento ecco come viene raccontato il suo soggiorno londinese dal 1733 al 1736.

Farinelli era stato chiamato dal Porpora che dirigeva l'Opera Italiana al Teatro Lincoln's Innfileds. Egli vi comparve per la prima volta nell'"Artaserse" di Hasse, ove il suo fratello Riccardo Broschi, aveva aggiunto un'aria di uscita, che gli fece ottenere un incontro che sentiva di delirio, più facile immaginarsi che a descriversi, ed è arrivò al punto di frenesia, che una dama della corte gridò dal suo palco: "Il n'y a qu'un Dieu, et qu'un Farienlli". 

La sua presenza in quel teatro fece guadagnare somme bastevoli non solo a coprire tutte le spese giornaliere, ma benanche a pagare 19 mila sterline di debito, di modo che senza la sua venuta l'impresa stava per cadere in fallanza. 

Il grande favore di Farinelli era cominciato da una serata data a Palazzo Saint-James, ove cantò alla presenza del Re, accompagnato dalla Principessa d'Orange. Allora in corte si stabilì in una gara per chi facesse il cantore il regalo più magnifico e la moda se ne impossessò al punto che per ostentazione, la nobiltà faceva annunciare dai giornali i donativi che a lui elargiva. Per esempio il Principe di Galles che gli aveva fatto dono di una tabacchiera d'oro contornata di brillanti e con dentro i biglietti di banca, era stato imitato da molti altri personaggi. (Francesco Florimo, Cenno storico sulla scuola musica di Napoli, v. 2, 1871)

All'epoca Farinelli percepiva 1500 sterline, ma ben presto il suo ingaggio fu aumentato a 5000 sterline.

Quest'opera sembra collocarsi a ridosso del periodo trascorso a Londra, con Farinelli ritratto come un autoritario aristocratico piuttosto che come un cantante, in abiti di scena.

Bartolomeo Nazari (Clusone, 31 maggio 1693 – Milano, 24 agosto 1758), Ritratto di Farinelli, 1734, Royal College of Music, Londra 

Commenti