L'ultima notte della poetessa


 

“Sono gli ultimi passi – le ore supreme. Gli ultimi passi nella duplice oscurità della notte e della vita. Dietro a lei svaniscono i bei sogni d’un tempo, l’amore unico e sublime, gli splendori della fama –  tutte le speranze e tutti gli inganni; presso a lei lugubremente si disegna nei caldi vapori notturni il promontorio di Leucade – il sito della morte. Già dalla cetra gloriosa pendono spezzate le corde, e fra poco si spezzerà orribilmente giù nei marosi quel corpo sprezzato da Faone, e che ora la luna, estrema ironia! va carezzando” (G. Camera, 1873)

Con un'aria livida come i suoi pensieri,  Saffo trascina i passi sulla sabbia. Scarmigliata e attonita pensa alla rupe che attende il compimento del destino. L'atmosfera argentea e il fosco presagio accompagnano l'ultima notte della poetessa.   

Andrea Gastaldi (Torino, 18 aprile 1826 – Torino, 9 gennaio 1889), Saffo, 1872, Fondazione De Fornaris, Torino

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