La bellezza e il fascino della "Scapigliata"


Una fanciulla dall’espressione dolce e malinconica è ritratta di tre quarti, con il volto rivolto verso il basso e gli occhi socchiusi. La sapiente incompiutezza del dipinto fa risaltare la capigliatura, libera e ribelle, con ciocche scomposte che da sempre l’hanno identificata come la “Scapigliata”. È così che viene identificata nell’inventario dei beni del duca Ferdinando Gonzaga del 1627: “un quadro dipintovi una testa d’una dona scapiliata, bozzata, con cornici di violino, oppera di Lonardo d’Avinci, stimato lire 180”. 

Leonardo lascia diversi appunti sui capelli e ad esempio cita una “testa con un’acconciatura” e una “testa in profilo con bella capellatura”, individuando nella capigliatura uno dei tratti più significativi del volto. E alterna la sua preferenza, a seconda dei casi, sia per i capelli liberi e naturali, sia per le acconciature intrecciate. 

L'identità della Scapigliata rimane ancora un enigma. E' forse una "Madonna con bambino"? E' forse una sensuale Leda o una bellissima Venere? Oppure è una Salomè che si accinge alla danza dei sette veli, o una Giuditta fiera vendicatrice del proprio onore? O forse è un'anonima fanciulla del popolo, incrociata da Leonardo per le strade della città, quando con il taccuino in mano bighellonava alla ricerca di bellezze fresche e nuove da ritrarre?

Al momento non ci è dato sapere. Il mistero non fa che accrescere, se ce ne fosse bisogno, la bellezza e il fascino della "Scapigliata".

“Fa tu adonque alle teste li capegli scherzare insieme 

col finto vento intorno alli giovanili volti” 

(Leonardo, Trattato della pittura

Leonardo da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519), La Scapigliata, Galleria Nazionale di Parma. 

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