Il risveglio della coscienza

 


Londra. Epoca vittoriana. 

La garçonnière a basso costo ospita un incontro galante in un quartiere di periferia. L’uomo, vestito alla moda, sta suonando al pianoforte cantando una canzone popolare. Il volto esprime la sicurezza della sua conquista. La donna, che fino a un momento prima era seduta sulle sue ginocchia, è colta nel momento in cui trova la forza di reagire alla sua situazione amorale di amante clandestina. 

Il risveglio della coscienza, che dà il titolo al dipinto, è avvenuto il lei guardando il giardino esterno, grazie a una reminiscenza della sua infanzia. Rimpiangendo l'innocenza e la dignità perdute, si è alzata risoluta a cambiar vita, mentre il suo compagno ancora non si è accorto di nulla e continua a cantare. 

Il dipinto è disseminato da simboli che hanno valore moralistico e didattico. L’orologio sotto vetro segna il tempo della prigionia nel peccato, l’uccellino che è riuscito a sfuggire dalla brama del gatto, diviene metafora della fuga. Il guanto dell'uomo, lasciato a terra senza cura e non raccolto, presagisce un futuro abbandono dopo aver soddisfatto il brivido della conquista e consumato il piacere

I colori saturi e scuri dell'arredamento metto in evidenza il vestito chiaro della donna, già presagio di redenzione. La luce gioca un ruolo fondamentale nel definire il contrasto tra l’interno in penombra e il luminoso giardino esterno che si vede riflesso sullo specchio nella parete fondo, simbolo di fresca speranza.   

Opera fondamentale del pittore preraffaellita William Holman Hunt (Londra, 2 aprile 1827 – Londra, 7 settembre 1910), Il risveglio della coscienza,  1853, Tate Britain, Londra.

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