Una delle pittrici della Rivoluzione: Pauline Auzou

 


Nei suoi "Ricordi del 1793-94", Albertine Clément-Hémery descrive la vita delle giovani pittrici che frequentavano l'atelier di Jean-Baptiste Regnault.

"era bello vedere quei gruppi animati, uno di fanciulle allegre e non preoccupate del loro avvenire, solo vagamente immaginato. L'altro di ragazze serie e posate, proiettate verso il futuro, che deponevano il pennello solo per raggiungere colori alla tavolozza. L'ampia fronte di queste fanciulle rifletteva pensieri nobili e grandi. Erano queste le artiste".

Tra queste c'era Pauline  "artista notevole che si distingueva fra le altre perché niente la poteva distrarre dai suoi studi".
Grazie al suo talento e alla determinazione, Pauline Desmarquets Auzou riuscì a formarsi come pittrice, studiando anatomia e nudo, e dedicandosi, oltre ai ritratti della nobiltà e della famiglia imperiale, ai temi di storia antica, molto richiesti dai collezionisti del periodo neoclassico.
Nonostante le turbolenze storiche del periodo napoleonico, tenne aperta per circa 20 anni una scuola di disegno e di pittura per giovani donne, per contribuire a diffondere la pratica artistica tra le donne che volevano affermarsi tramite a pratica artistica. Per completare questa sua funzione docente, pubblicò "Têtes d'études" un manuale didattico di disegno. 

Pauline Desmarquets Auzou (Parigi, 24 marzo 1775 – 15 maggio 1835), autoritratto (attribuito)

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