Qualche momento di spensierata libertà


 

«Vale la pena che un bambino impari piangendo 

quello che può imparare ridendo?» (Gianni Rodari)

Alle pareti beige e arancio sono appesi disegni e carte geografiche. All'ombra di una scura cattedra altissima, è seduto uno scolaro in punizione. In primo piano, un quaderno aperto e fogli sparsi alla rinfusa, il tubo delle matite, una borsetta caduta e il cesto della merenda aperto. Due scolari, a cavalcioni sulle sedute dei lunghi banchi, guardano stupiti le prodezze dei monelli. Il più piccolo della banda, vestito d'azzurro come gli oceani, cavalca il mappamondo appeso al soffitto. Uno gregario piuttosto mesto, con cappello e divisa scura, lo spinge mentre un altro, trafelato tanto da aver perso il cappello di paglia abbinato alla giacchetta corallo, tira la corda in avanti per dare il via al dondolio della giostra. Sullo sfondo, il primo della classe ha alzato finalmente gli occhi dal compito, perché si è accorto che la porta si è aperta e il maestro sta entrando. Le imprecazioni dell'insegnante però non hanno raggiunto l'allegra combriccola al centro della scena, che assapora ancora qualche momento di spensierata libertà. 

André Henri Dargelas (Bordeaux, 11 ottobre 1828 – Écouen, giugno 1906), Le Tour du Monde, 1860 c., Christie's

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