In biblioteca o in giardino, sdraiate su un sofà ricolmo di cuscini o sedute alla scrivania, queste donne sono spesso immerse nella lettura: nelle mani hanno libricini di poesie che infarciscono di sospiri, o scorrono furtive le righe di quei pericolosi romanzi d'amore che facevano sognare ad occhi aperti. Se s'interrompono, è perché le abbiamo distratte con la nostra presenza.
Auguste Toulmouche (Nantes, 21 settembre 1829 – Parigi, 16 ottobre 1890), Dolce far niente, 1877
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